Stasera mentre andavo a prendere i bambini a scuola, la radio mi informa che “Oggi è la giornata mondiale dello stress”… Panico! Devo scrivere assolutamente qualcosa a proposito! Ma da che parte lo prendo? Inizio dalla parte somatica? Oppure dovrei approcciarlo dalla parte neurologica? Alt, prima devo prendere i bambini.
Recupero i miei due figli, inizia a piovere, apri 3 ombrelli di cui 2 micro che si infilano potenzialmente negli occhi di tutti i compagni che ci passano accanto. “Mammaaa!!!! Mi si bagnano i miei disegni!!!” “Mammaaaa!!!! La mia mano è bagnataaaa!!!!”. A fatica arrivo alla macchina, spingo dentro i bambini, riparte la radio. “… sentiamo i radioascoltatori: per cosa vi stressate voi?”..
Un paio di idee ce le ho.
Proprio stamattina dovevo tenere un corso. Ieri giornata piena e non ero riuscita a fare delle fotocopie indispensabili. Risolvo alzandomi alle 5:30, preparando tutti i file da stampare su chiavetta e controllando di avere messo tutto nella cartella di lavoro. La sera prima avevo chiesto a mio marito (ciao amore 🙂 ) di aiutarmi perché sarei stata parecchio presa. Alle 6:20 si alza il piccolo. Mio marito continua a ronfare. Ho un po’ di tempo quindi lo vesto, gli faccio fare colazione. Si sveglia mio marito e va in bagno a prepararsi. Si sveglia anche mio figlio grande, due coccole, lo vesto, colazione. Esco e vado alla prima edicola a fare delle fotocopie. Sto fuori mezz’ora e poi torno a prendere i bambini. A questo punto mio marito sparisce ancora (ciao amore 🙂 ). A sua discolpa, devo dire che una settimana fa si è operato al menisco e ieri è andato a prendere i bambini perché io lavoravo, camminando troppo, stamattina il ginocchio era gonfio, quindi è rimasto a letto col ghiaccio.
Ad ogni modo, i miei pensieri iniziano il solito meccanismo universale (eh sì, cari, perché mica è roba solo mia! Provate a dirmi che non vi riconoscete nel processo qui di seguito!):
Ho fretta! Ho bisogno di aiuto! –> SITUAZIONE DI DISAGIO
Ma non ci arriva??? Dovrebbe arrivarci da solo! Gliel’avevo pure chiesto ieri!!! –> ASPETTATIVE
Deve arrivarci da solo! Gliela faccio pesare! E quindi invece di chiedergli aiuto, non dico nulla e spero che ci arrivi da solo, lamentandomi in modo indiretto perché ho fretta, perché i bambini fanno le richieste più strampalate tipo “non voglio gli stivali per la pioggia, voglio i sandali del mare!!!!” –>COLPA ALL’ALTRO
Faccio tutto da sola, creandomi altro stress e in più lui non può capire che ho bisogno perché non gli dico nulla, sembro gestire tutto in modo efficiente –> DIVENTO RESPONSABILE DEL PROBLEMA (si chiama anche “profezia che si autoavvera”).
Tocca sempre a me! Uomini pappamolla! Se capitasse a noi donne a quest’ora faremmo 20 piani di scale sulla gamba operata! –> FACCIO LA VITTIMA e inizio a sentirmi l’aureola sulla testa, povera martire.
Poi inizia il dialogo interno: “sono proprio stronza.. si è appena operato! E poi potevo preparare tutto in anticipo, sempre all’ultimo, dovresti organizzarti meglio, gestivi cose molto più complesse e adesso non sei più capace di fare robe banali!” –> COLPA A NOI STESSI
Lo saluto frettolosamente senza dire nulla –> AGGRESSIONE (passiva in questo caso)
Faccio uscire bambini e ombrelli, carico bambini e materiale per il corso in auto e intanto penso: voglio vedere se almeno mette a posto le cose della colazione! –> MI CREO UN’ALTRA ASPETTATIVA.
Per strada incrocio una mamma e la sua bambina, mi sfogo con lei –> TRIANGOLAZIONE = parlare male di chi ci ha fatto arrabbiare con qualcun altro, perché abbiamo bisogno di comprensione e sostegno al nostro essere vittima.
Continuo a montare stress perché farsi 100 metri a piedi con un bambino di 3 anni che salta in ogni pozzanghera canticchiando quando solo 4 minuti ti separano dalla campanella della scuola del più grande è divertente, ma anche abbastanza snervante. Consegno il primo a scuola, altri 200 metri a piedi-ombrelli-pozzanghere-canzoncine e consegno anche il secondo all’asilo. Arrivo finalmente in studio, sistemo tutt… NOOOOO! Ho lasciato a casa il computer! E mancano solo 20 minuti all’arrivo dei partecipanti!!!!! Panico!!!!!!!!! –> PRESA DA RABBIA, PAURA DI NON FARCELA e COLPA, AVEVO PERSO LUCIDITÀ, HO FATTO UN ERRORE E MI SONO CREATA ULTERIORE STRESS.
La mia curva di arousal è arrivata al suo culmine: ero stanca (risorse biologiche basse), avevo tante cose da fare (numero di eventi) e avevo la pressione del tempo + pensieri disfunzionali ed emozioni = punto di rottura –> attivazione del sistema simpatico, adrenalina, ecc.. (ve lo illustrerò in uno dei prossimi post).
Ho risolto chiamando ovviamente mio marito e facendolo uscire apposta per portarmi il computer in studio… direi che siamo pari 😉 Ma il mio ORGOGLIO si è fatto sentire “ecco, adesso non puoi nemmeno fargliela pesare, adesso sarà lui che ti potrà dire che ti ha permesso di risolvere i tuoi errori” e se non avessi avuto la fretta di reagire perché avevo delle persone che mi aspettavano, mi sarei crogiolata ancora un po’ in questo SENSO DI FALLIMENTO alimentando il CIRCOLO VIZIOSO: sensazioni (stomaco, tensione muscolare, battito cardiaco) –> emozioni (rabbia-colpa a lui-colpa a me) –> pensieri disfunzionali (non mi aiuta perché non vuole, perché non ci arriva, perché è egoista, ecc.; devo fare sempre tutto da sola, avrei dovuto.., non sono capace, ecc..) e le conseguenti strategie difensive (evitamento, violenza passiva, triangolazione, ecc.).
Lo STRESS può significare molte cose. Il mio episodio di oggi era solo uno dei possibili meccanismi di attivazione dello stress. Ce ne sono molti altri di cui pubblicherò pian piano.
Prossimamente parlerò anche di ciò che intendiamo per strategie difensive, come nascono, come si alimentano e come si possono risolvere i problemi relazioni e tanto altro. Se vi interessano, cliccate “mi piace” sulla mia pagina Facebook e condividete affinché queste informazioni possano essere utili a tante persone. Grazie!
Per chi ama i lieto fine: a casa ne abbiamo parlato e abbiamo sistemato tutto 😉 almeno credo.. sta preparando lui i bambini per la nanna 🙂