Hikikomori è il termine giapponese che si usa per indicare quei ragazzi che decidono di recludersi in casa anche per lunghi periodi, rifiutando qualsiasi interazione con il mondo esterno.
In Svizzera il fenomeno è ancora sommerso, nel senso che anche se insegnanti, counsellor, psicologi, medici iniziano a venire a conoscenza di casi di isolamento volontario, non esistono statistiche ufficiali né una rete di sostegno ad hoc.
Il 12 ottobre 2019, a Chiasso, si è tenuto un convegno in cui si è finalmente informato correttamente sul tema. Abbiamo potuto capire che in Ticino i casi sono molti di più di quanto si potesse immaginare e che c’è molto da fare per creare una rete di supporto efficace.
Qui trovate il PDF di una mia intervista per la rivista Gente Sana: Hikikomori – intervista per Gente Sana
Un obiettivo al momento sfidante in Ticino è quello di fondare l’Associazione Hikikomori Ticino. Lo scopo è di fare cultura sul territorio, aiutare i genitori (i primi a chiedere aiuto) e ovviamente supportare i ragazzi in isolamento, ma anche facendo prevenzione a tappeto a partire dalle scuole medie.
Chi è interessato a dare un aiuto all’Associazione, può scrivere a hikikomori@studiodialogos.com.
Chi fosse interessato ad approfondimenti sul tema, può visitare il sito di Hikikomori Italia.